I capponi di Renzo.

C’è aria di fine anno scolastico e per gli studenti di terza media e dell’ultimo anno delle scuole superiori lo spauracchio dell’esame sta diventando pericolosamente concreto.

E’ il tempo, per i più grandi, di cominciare il grande lavoro di ripasso, è il tempo di iniziare a immaginare l’argomento del tema d’esame e il Manzoni, come sempre, è tra i più gettonati.

Sarà forse per questo motivo che una delle pagine più cliccate di questo blog si intitola “La parabola dei capponi” e racconta della triste storia dei volatili portati da Renzo in dono al Dottor Azzeccagarbugli quando, nel pieno della crisi, si rivolge all’avvocato per ottenere qualche dritta e poter così eludere le minacce di Don Rodrigo e convolare a giuste nozze con la sua Lucia.

I capponi di Renzo sono una metafora efficace e vagamente ironica come lo sono molte delle immagini che il Manzoni usa per raccontare vezzi e vizi del genere umano.

Amo leggere e rileggere il Manzoni perché mi piace ritrovare tra le righe del Romanzo il suo sorriso un po’ sornione che riesce a tratteggiare figure immortali.

Chi sostiene che i “Promessi Sposi” sia un “mattone” dovrebbe provare a rileggerlo non con gli occhi annoiati da studente, ma mettendosi in ascolto della sua narrazione vivace e mai banale, della sua comicità leggera che affiora anche nelle pagine più drammatiche.

Lecco - luoghi manzoniani

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