Archivi giornalieri: 23 Maggio 2008

In mensa.

Quest’anno il mio orario di servizio prevede due turni di mensa e devo dire che stare a tavola con i ragazzi è sempre istruttivo infatti è un buon punto di osservazione per studiare i disordini alimentari degli adolescenti.

La nostra mensa funziona come un self service, i ragazzi si incolonnano in modo abbastanza ordinato e intanto danno un’occhiata ai cibi che sono stati preparati per loro: solitamente richiedono razioni abbondanti di pasta e rifiutano sdegnati la verdura così, quando arrivo io, alla fine della fila, le cuoche mi aspettano al varco con un piatto di dimensioni colossali di zucchine, patate, fagiolini o insalata (a qualcuno la verdura la devono pur rifilare).

Mentre io mangio lentamente, cercando di masticare bene tutti i bocconi, loro si abbuffano per poter correre a fare il bis, così ingollano una razione doppia (se non addirittura tripla) di pasta il che procura una sonnolenza post-prandiale che non aiuta certo l’apprendimento.

I miei ragazzini sono di prima media e hanno una voracità da cuccioli, ma, via via che aumenta l’età, compaiono i primi problemi e bisogna occuparsi, in modo discreto, ma attento, delle ragazzine di terza che tendono a mangiare sempre meno, portano al tavolo piatti con razioni microscopiche, girano a lungo la forchetta nel piatto, bevono acqua a ripetizione, e finiscono per riconsegnare il vassoio quasi intonso.

Nei casi più preoccupanti contattiamo in tempi brevissimi i genitori i quali, in genere, tendono a rifiutare di vedere il problema, ma talvolta, almeno ai nostri occhi allenati a vedere tanti comportamenti diversi, i problemi ci sono per davvero e, in qualche caso, sono sfociati in episodi di anoressia.

Spesso si tratta di ragazzine che, in prima media, erano rotondette e pian piano si assottigliano fino a diventare filiformi e poi decisamente magrissime, forse perchè non accettano il loro aspetto, forse perchè qualcuno le ha prese in giro, forse perchè nella loro mente è scattato qualcosa che le porta a rifiutare il cibo.

Spesso i nostri ragazzi, a tavola, hanno comportamenti sbagliati, mangiano troppo o troppo poco, mangiano solo alcuni cibi, senza variazioni, all’intervallo disdegnano la frutta (che pure viene offerta ogni giorno dal servizio mensa) per abbuffarsi di patatine e merendine, sono molto conservatori, non accettano di provare alimenti nuovi, che non conoscono: anche a tavola è fondamentale l’abilità dei genitori di stabilire delle regole, a nulla servono i nostri discorsi di educazione alimentare senza il supporto delle famiglie, ma, purtroppo, darsi delle regole e rispettarle è scomodo, faticoso e può causare conflitti e allora molti genitori decidono di lasciar perdere.

Educare i figli richiede molte competenze e tanta, tanta pazienza.

Couscous