Archivio mensile:Aprile 2019

L’emozione dell’arte.

La Cappella degli Scrovegni a Padova è come un grande libro spalancato davanti agli occhi stupiti dei visitatori che corrono ammirati lungo i quattro registri sovrapposti degli affreschi, cercando di coglierne tutti i dettagli, anche se la ricchezza delle immagini richiederebbe un tempo ben più lungo dei quindici minuti che ci vengono concessi.

E allora tento di riempirmi gli occhi, di non trascurare neppure un particolare, un gesto, un’emozione soffermandomi sui personaggi, anche su quelli in secondo piano, che sembrano dialogare con le figure principali tanto da creare un racconto corale.

Giotto, con la sua grande perizia di artista, ci racconta in modo estremamente “moderno” i sentimenti dei suoi personaggi, il pianto delle madri durante la strage degli innocenti, la dolcezza infinita di Maria che tranquillizza il Bambino appena nato, la disperazione degli angeli che affollano il cielo della deposizione, il Bambino che cerca di sfuggire dalle mani di Simeone e tende le braccia alla madre, come farebbe qualsiasi bambino.

E tutte quelle emozioni passano attraverso gli occhi all’anima e riempiono quei quindici minuti di gioia e di riconoscenza per ciò che solo l’arte sa donare.

Padova - Giotto - Cappella degli Scrovegni

La tentazione del rogo.

Cosa hanno in comune i romanzi di Harry Potter, un ombrellino di Hello Kitty e una maschera africana?

Apparentemente nulla, ma stando ad una notizia rimbalzata sui nostri quotidiani qualcosa in realtà c’è ed è il fatto che, in una cittadina della Polonia, questi oggetti sono stati dati alle fiamme, condannati al rogo perchè blasfemi.

Purtroppo, anche se oggi è il Fact-Checking day ( la giornata dell’impegno contro le “bufale”), non ho modo di verificare se la notizia sia vera o se sia, come vorrei augurarmi, uno strascico del 1 aprile (… e dei relativi pesci).

Tuttavia, se fosse vera, si tratterebbe di un atto gravissimo che mi provoca un brivido nella schiena come i roghi dei libri durante il Nazismo o quelli del futuro distopico di Fahrenheit 451.

Bruciare i libri è un tentativo maldestro e intollerante di cancellare le idee che non ci piacciono, perché un libro non è mai “solo” un libro, ma è uno scrigno di pensieri, di storie e di vita.

Per fortuna la storia ci insegna che non basta il fuoco per fermare le idee, i pensieri, la libertà.

Falò

Ricordi in libertà.

Ci sono giornate, come oggi ad esempio, in cui nella mente si affollano i ricordi, sono i ricordi felici di una vita e, nel loro riaffiorare , provocano un dolore sordo, ed è difficile ricacciarli indietro, o forse più semplicemente non voglio ricacciarli indietro.

Oggi mio marito avrebbe raggiunto il traguardo dei settant’anni e il pensiero di questo anniversario “mancato” mi addolora, come mi addolora ripensare a tutti i compleanni vissuti insieme, alle feste strettamente familiari segnate da una torta al cioccolato (mio marito era goloso) e dalle candeline che spegneva con un po’ d’imbarazzo, visto che era schivo e non amava stare al centro dell’attenzione, ma ricordo anche il sorriso con cui ci guardava di sottecchi, un sorriso che diceva, più delle parole, la gioia di stare insieme e la contentezza per la festa.

Mi lascio cullare dai ricordi anche se oggi il senso di vuoto è più forte,

Londra - Hammersmith lungo il Tamigi