Difficile.

E’ difficile per me scrivere ciò che sto per scrivere, perché, istintivamente, vorrei fare qualcosa subito per alleviare il dolore e la disperazione dignitosissima delle persone colpite da questa tragedia.

Ci chiederanno in tempi brevissimi di mandare un aiuto subito, un S.M.S. da due euro (con il quale, probabilmente, tranquillizzeremo la nostra coscienza e ci sembrerà di aver fatto molto), ma forse questo ennesimo disastro dovrebbe essere l’occasione per fermarci un attimo, per non farci prendere dall’emozione, ma per chiederci per quanto tempo ancora dovremo far fronte ad un’emergenza che, probabilmente, con una più oculata gestione del territorio e delle risorse non sarebbe tale.

Pago le tasse (poche o tante che siano, giuste o sbagliate che siano) e penso di poter pretendere che il denaro con il quale contribuisco alla vita del Paese sia usato per migliorarcela la vita, a tutti quanti.

Posso pretendere che il territorio sia messo in sicurezza, che gli edifici (soprattutto quelli pubblici) siano costruiti con sistemi sicuri, che si studi per prevenire gli eventi che non possono essere definiti sempre “epocali” o di “eccezionale gravità”.

Posso pretendere che non si facciano più condoni edilizi che si trasformano fatalmente in una licenza di costruire “ovunque e comunque”.

Posso pretendere che non si debba vivere in una nazione nella quale qualsiasi evento fisico o meteorologico si trasformi in un disastro.

N.B. Probabilmente alla fine anch’io, ancora una volta, mi mobiliterò per contribuire a dare una mano, ma vorrei che fosse l’ultima emergenza.

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