Neil Armstrong ha mosso l’ultimo piccolo passo, un passo forse più difficile ed emozionante di quello del 20 luglio del lontano 1969 quando posò il piede sulla luna ed entrò nella storia e nell’immaginario collettivo.

Per quelli della mia generazione che quella notte erano incollati al televisore ad assistere ai battibecchi di Ruggero Orlando e Tito Stagno Il primo uomo sulla luna aveva un incredibile valore simbolico, c’era l’ingenuo entusiasmo della nuova frontiera, la fantascienza che diventava realtà.

L’astronauta ha vissuto, dopo la sua impresa, una lunga vita che immagino fortunata e ricca di gloria e di onori, ma anche attraversata dalla sottile nostalgia di quella passeggiata sul suolo lunare.

Come poteva  non provare nostalgia l’uomo ha vissuto l’esperienza di ammirare la Terra sospesa, azzurra e luminosa, sull’orizzonte lunare?