Ieri sera, durante la cerimonia inaugurale di Londra 2012, ad un certo punto è sfilata una nazionale dalle divise sgargianti, rigorosamente rosa per le femminucce e azzurre per i maschietti (un po’ come succede alla scuola dell’infanzia) ispirate apparentemente ad un misto tra Hello Kitty e il grande Puffo.
Poco dopo, quando è sfilata la nazionale italiana nella sua sobria eleganza (per inciso firmata Armani), ho tirato un sospiro di sollievo: niente colori dagli accostamenti destabilizzanti, taglio impeccabile.
Sicuramente nella vita ci sono cose più importanti della divisa ufficiale delle squadre nazionali, ma vedere gli azzurri sfilare è stato un piacere per gli occhi.
(A proposito di eleganza: che dire dell’autoironica signorilità di una ottuagenaria trasformata, per l’occasione, in Bond girl?)