In realtà, visto che il mio blog ha compiuto da poco diciassette anni, quando ho iniziato a scrivere i miei post non ero proprio una ragazzina, ma, nel frattempo, il blog è invecchiato e io pure, anzi… di più.
Non ho mai avuto grandi pretese di pololarità, non desideravo e non desidero tuttora diventare un’influencer, ma mi fa piacere quando qualcuno legge le mie righe e, magari, me lo fa sapere, o mi rimprovera bonariamente quando sto tanto tempo senza scrivere.
All’inizio scrivevo soprattutto di scuola, visto che la scuola occupava una grande parte della mia vita poi, dopo essere andata finalmente in pensione, ho cominciato a parlare dei miei viaggi, dei musei che mi piace visitare, delle mie letture, dei film, della musica e di tutte le piccole grandi esperienze che ora occupano la mia vita.
Scrivere il mio blog era ed è un buon modo per riflettere, per fare chiarezza, per pensare e per ricordare.
Per questo consiglio anche ai miei coetanei di frequentare la rete, di essere social, ma con attenzione, con il desiderio di conoscere, di comprendere la complessità di ciò che ci circonda, di decodificare i linguaggi, di non farsi ingannare dalle mille voci discordanti che circolano liberamente.
Essere social può essere utile e interessante, ma bisogna ricordare sempre che se, come una volta, “l’ho sentito in tv” non era una garanzia di verità, anche “l’ho letto in internet” non sempre è dà la certezza dell’affidabilità.