Nuove frontiere dell’italianità.

Mi ha fatto sorridere la notizia riportata da LaRepubblica secondo la quale il vicesindaco di Treviso si sarebbe  scagliato  (il condizionale è d’obbligo) contro i cani  di provenienza  esotica: basta con i labrador, i pechinesi, gli husky, bisogna ritornare alle razze nostrane, quindi immagino che oltre al lupo italiano saranno bene accetti il pastore bergamasco, il pastore maremmano e il mastino napoletano.

Forse avranno diritto di cittadinanza anche il pastore tedesco, il pastore scozzese e il lupo alsaziano, in fondo si tratta di animali “comunitari” e come tali probabilmente beneficeranno del  trattato di Schengen.

Qui mi fermo perchè l’unico commento che mi sento di esprimere è un costernato “no comment”.

5 pensieri su “Nuove frontiere dell’italianità.

  1. S.

    La tutela e promozione delle razze autoctone non mi pare così scandalosa. Si fa con tante di altre specie (suini, bovini, ecc.).

    Comunque hai dimenticato almeno l’orrendo lagotto romagnolo.

  2. riccardo u.

    Mi sembra una notizia assurda. Credo che certi amministratori dovrebbero occuparsi di problemi ben più importanti.
    Comunque, penso che questo sia un ulteriore segno di come un malinteso senso di appartenenza e di identità conduca ad iniziative che definirei ridicole.
    Ma tra il comico ed il ridicolo c’è una differenza. E non è divertente.

    P.S.: passi a visitare il mio blog? Beninteso, se ti fa piacere.

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