Archivio mensile:Aprile 2018

Cocci aguzzi di bottiglia.

“Mai una gioia!” commenta una delle mie “piccole donne” mentre esploriamo la poesia di Montale e cerchiamo insieme di definire “il male di vivere” e di comprenderne la dimensione cosmica.

Fanno fatica a capire perchè a loro la vita non ha ancora rivelato in pieno il lato del dolore e della sofferenza, per loro la vita è ancora una strada ampia e luminosa dove il sole non abbaglia e non ci sono “cocci aguzzi” di vetro ad impedire ogni possibile via di fuga dalla realtà, per loro la vita è ancora speranza e promessa di felicità.

Non accettano quel muro arso dal sole che impedisce la vista, preferiscono la siepe dell’Infinito che lascia immaginare spazi e silenzi sovrumani, che può anche spaventare, ma lascia aperto uno spiraglio.

E’ confortante vedere questi ragazzini confrontarsi con i versi immortali di grandi poeti del passato e cercare, nelle loro parole, un manuale di istruzioni per affrontare la vita.

Non lo sanno ancora, ma stanno crescendo.

Exogi - Itaca (Grecia) Scavi

De senectute.

Durante l’ultimo viaggio d’istruzione mi sono resa conto, con un po’ di disappunto, che la vecchiaia è una condizione  inevitabile a cui non c’è rimedio (anzi il rimedio c’è, ma è peggiore del male).

Per intenderci non ho fatto più fatica che in passato a camminare per stradine e musei e non mi è neppure pesato in modo particolare passare qualche ora a fare la ronda in corridoio, mentre i miei ragazzi non volevano saperne di addormentarsi.

Il segno più eclatante della senescenza galoppante è il fatto che, dopo alcune ore passate seduta in pullman, le mie gambe e la mia schiena richiedono sempre più tempo per raddrizzarsi: in buona sostanza non faccio fatica a muovermi, faccio fatica a ripartire.

In questi anni ho accettato di buon grado le rughe, non mi sono disperata per i capelli sempre più bianchi o che la memoria mi giochi qualche brutto scherzo, ma mi dà un po’ fastidio che le mie articolazioni si rifiutino di ubbidire come dovrebbero.

In fondo una soluzione c’è: basta non fermarsi mai.

Gobustan (Azerbaijan) - Vulcani di fango

Occhi della Madonna

Mia nonna chiamava “Occhi della Madonna”  la Veronica, quel fiorellino azzurro e delicato che punteggia i nostri prati al primi tepori, è una piccola macchia di cielo nel verde tenero che mette subito allegria e voglia di primavera.

E’ un vero peccato cogliere questi fiori perchè i petali leggeri volano via quasi immediatamente lasciando nelle mani uno stelo spoglio e decisamente triste.

Il colore intenso, secondo una leggenda, deriverebbe dal fatto che la Madonna, trovandosi ad attraversare un prato con il piccolo Gesù che aveva sete, scorse delle gocce di rugiada nel minuscolo calice di un fiore bianco, lo raccolse e dissetò il Figlio, poi lo pose tra i fili d’erba dove la Veronica ritrovò il suo stelo, ma mutò colore nell’azzurro intenso degli occhi di Maria grata per il dono.

Che una giovane ebrea avesse gli occhi azzurri non è verosimile, ma la leggenda è ugualmente poetica e delicata come il fiorellino che l’ha ispirata.

Cavenago di Brianza - Pasqua 2018

Baby Superstar.

A pochi giorni dalla nascita è già il bambino più famoso dei social, le sue immagini tra le braccia del tatuatissimo papà hanno già fatto il giro del mondo, è celebre e celebrato quasi come un “royal baby”, soprattutto nel nostro paese dove abbiamo rinunciato definitivamente ai “royal baby” più di settant’anni fa.

Ho l’impressione che ci sia qualcosa di sbagliato in questa sovraesposizione mediatica di un bambino che non può decidere come e quando apparire perchè penso che alcuni momenti della vita, come la nascita e la morte, debbano essere protetti da sguardi indiscreti e rientrino in una sfera personalissima che va protetta gelosamente.

Non c’è nulla di più bello di una nuova vita che si apre al mondo e non c’è nulla di più intimo e misterioso.

Ricordo che quando nacque nostro figlio mio marito ed io eravamo avidi di silenzio e di quiete e amavamo restare soli, con il nostro bambino, per costruire quelle relazioni privilegiate, non più solo di coppia, sulle quali si basa una nuova famiglia e non riesco ad immaginare quei momenti condivisi con il mondo intero.

Ma allora non c’erano i social.

Da Barzio a Introbio

Lungo la Martesana.

Il lunedì dell’Angelo, popolarmente definito “Pasquetta”, è un giorno di festa dedicato tradizionalmente alle gite fuori porta, ai picnic all’aperto per godersi i primi tepori primaverili, a salutari passeggiate per smaltire gli eccessi gastronomici del giorno prima.

Oggi, nonostante le ottimistiche previsioni meteo, il cielo si è presto rannuvolato, ma il mutamento climatico non ci ha impedito di fare quattro passi lungo il Naviglio della Martesana.

Lungo l’alzaia era tutto un via vai di pedoni e biciclette e, in alcuni punti, camminare di buon passo è risultato un po’ problematico anche perchè mi sono lasciata distrarre non tanto dal corso d’acqua, abbastanza bassa e melmosa come spesso accade in questo periodo dell’anno quando il canale viene svuotato per la pulizia del letto, ma dai germani e dalle gallinelle d’acqua che scivolavano calme sulla superficie.

Ad un certo punto, in un angolo del canale meno popolato, ho notato un’anatra muta che ha attirato la mia attenzione: l’animale era tutto intento alle abluzioni, si tuffava nell’acqua e me riemergeva scrollandosi le gocce di dosso con un rumoroso frullo d’ali, per poi tuffarsi di nuovo con rinnovata energia.

Sono stata lì per un po’ ad osservare i suoi movimenti.

E’ decisamente piacevole essere in vacanza ed avere un po’ di tempo da perdere andando a zonzo senza pensieri.

Villa Fornaci - Lungo la Martesana

 

Pasqua col sole.

E che sole!

Dopo lunghi mesi freddi, se non freddissimi, dopo il grigiore oggi finalmente la giornata è stata calda e soleggiata e così, dopo aver ecceduto un po’ con il cibo e il vino, ci siamo concessi una breve passeggiata fino in fondo al paese.

Abbiamo camminato godendoci il tepore del sole e un  vento leggero che ha contribuito a rendere il cielo limpido e a spalancare l’orizzonte su una cerchia di montagne imbiancate da una recente nevicata.

Solo ieri era ancora inverno, la pioggia cadeva insistente e le nubi correvano veloci, ma oggi sembra di rinascere.

Cavenago di Brianza - Pasqua 2018

Cavenago di Brianza - Pasqua 2018