Queste gelide domeniche invernali invitano poco ad uscire: al massimo camminiamo un po’ attraverso la campagna nelle ore più calde (si fa per dire), andiamo a vedere come se la cavano le paperelle pattinatrici sul ghiaccio dello stagno, ma appena il sole si avvicina all’orizzonte, ci barrichiamo in casa.
Anche se durante la settimana il televisore è un elegante, sottilissimo monolito nero che serve quasi unicamente per ripescare nella memoria vecchi film, alla domenica pomeriggio, dopo il tributo dovuto al campionato di calcio, quello giocato, ma anche quello parlato, anzi urlato, mi sistemo sul divano per la mia trasmissione televisiva preferita: “Per un Pugno di Libri”.
Si tratta di un programma garbato e divertente con alcuni ingredienti vincenti: un gioco senza patemi fra due squadre di studenti su un libro, un po’ di cultura, ma senza pesantezze, le recensioni argute di Piero Dorfles, il tutto tenuto insieme dalla divertita ironia di Neri Marcorè.
Mi piace trascorrere questa oretta davanti al teleschermo: è un’occasione per sentir parlare di libri in modo intelligente e per trovare qualche spunto per nuove letture.