Un lampo di luce.

La prima serata del Festival di Sanremo scorre abbastanza prevedibile con le battute a raffica della Littizzetto e la cortesia di Fabio Fazio, con l’omaggio all’inossidabile Carrà, con gli ospiti d’onore e persino con i cantanti e le canzoni (una volta era appunto il Festival della Canzone Italiana).

Non manca neppure l’irruzione nella festa del mondo reale con il disagio di una quotidianità sempre più incerta.

Ho deciso di seguire (si fa per dire) almeno la prima serata perché per poter criticare e lamentarsi bisogna almeno sforzarsi di conoscere.

Poi, all’improvviso, la serata un po’ sonnolenta è squarciata da un lampo: la voce potente di Yusuf Cat Stevens, accompagnata dagli accordi gentili di una chitarra, irrompe nel silenzio denso della sala e intona “Father and son”.

L’emozione è forte perché la canzone ha risvegliato in me ricordi ed emozioni.

Ho alzato il volume e mi sono lasciata cullare dalla melodia, canticchiando a mezza voce:  almeno non ho sprecato completamente la serata.

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