Considero l’esperienza del viaggio una delle più appaganti e non importa tanto la durata e talvolta, paradossalmente, neppure la meta, quello che conta veramente è l’essere “altrove”.
Il viaggio è un’esperienza che arricchisce in tutti i suoi momenti.
C’è un primo viaggio che consiste nel sognare, nell’organizzare, nel preparare i bagagli e prepararsi alla partenza: io solitamente vivo questo momento cercando di leggere e documentandomi il più possibile per entrare, ancor prima che fisicamente, nell’atmosfera che respirerò quando mi metterò in cammino.
Poi c’è un secondo viaggio, quello vero e proprio, quando si cerca di riempire ogni minuto di immagini, di profumi, di sapori, di sensazioni e non si sente la stanchezza e ad ogni angolo c’è una scoperta e vorrei che la giornata si dilatasse per non perdere nulla.
Infine c’è un terzo viaggio, quello che si fa con la mente, una volta tornati a casa, ricordando le esperienze vissute: vuoto la valigia, scarico le fotografie e ritrovo ogni momento, ogni sensazione.