Addio Penelope.

Per quelli della mia generazione la grande attrice greca Irene Papas era Penelope, il personaggio che aveva interpretato magistralmente nello sceneggiato televisivo (allora non si usava il termine “fiction”), coprodotto dalla RAI, nel 1968 che aveva portato nelle case degli italiani le vicende dell’Odissea.

Fu la prima produzione RAI a colori e resta memorabile perché le puntate erano precedute da una introduzione di Giuseppe Ungaretti che leggeva alcuni versi del poema omerico.

L’attrice greca aveva restituito una figura di donna forte e bellissima, estremamente elegante e raffinata.

L’anno seguente recitò in “Z-l’orgia del potere” di Costa Gavras che vinse l’Oscar come miglior film straniero e narra dell’assassinio dell’attivista greco Grigoris Lambrakis per mano di estremisti di destra con la complicità delle forze dell’ordine e dei militari.

In realtà il film, girato sotto il regime dei colonnelli, non fa esplicitamente riferimento a nomi, luoghi e tempi ma, proprio perchè slegato da un contesto storico specifico, diventa una parabola politica universale.

Non si può dimenticare, oltre alla incredibile bravura, il suo volto, vera icona della bellezza greca: con lo sguardo scurissimo incorniciato da folte sopracciglia nere, la capigliatura corvina, il profilo dritto delle divinità raffigurate nelle sculture classiche.

Kioni - Itaca (Grecia)

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