Archivi giornalieri: 4 Febbraio 2020

Il caucus dell’Iowa

Ieri sera è iniziata ufficialmente la fase delle primarie del Partito Democratico, che porterà alla scelta dello sfidante di Trump per la corsa alla Casa Bianca, con i Caucus dell’Iowa.

Anche se lo stato non è tra i più grandi o popolosi il risultato dell’Iowa è tradizionalmente quello che mostra gli orientamenti dell’elettorato e, per i candidati più deboli, è l’occasione per capire se è il caso di tornarsene a casa o se invece è il momento di cominciare a raccattare i fondi per una campagna elettorale lunga e costosissima.

La parola Caucus deriva da un’espressione dei nativi americani che letteralmente significa “stare seduti per terra a gambe incrociate davanti alle tende” ed era un sistema per discutere e prendere decisioni.

Per noi italiani (ed europei) abituati a elezioni più formali il Caucus può apparire singolare e pittoresco, ma in fondo è una forma di democrazia partecipativa che ha un suo perchè.

Le riunioni si svolgono in chiese, palestre, scuole e talora anche in case private, gli elettori si “iscrivono” sottoscrivendo un generico programma, senza statuti, senza tessere, senza pagamenti di quote anzi (cosa che per noi può sembrare incomprensibile) può registrarsi anche il sostenitore di un partito diverso e l’iscrizione dà automaticamente diritto al voto.

Le riunioni si svolgono in modo abbastanza vivace, in ogni angolo della sala i “rappresentanti” dei vari candidati nei illustrano i programmi e le posizioni cercando di raggruppare un numero sufficiente di elettori, talvolta salgono anche su tavoli e sedie e chiamano a gran voce amici e parenti per convincer
li a spostarsi da un altro gruppo.

Alla fine si vota per alzata di mano o scrivendo il nome del prescelto su un foglietto.

Ieri sera qualcosa è andato storto e, contrariamente a quanto succede di solito, i risultati sono ancora in alto mare: restiamo in attesa di capire quale piega prenderanno queste primarie.

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