Archivi giornalieri: 25 Febbraio 2020

Il quinto giorno.

Siamo al quinto giorno dallo scoppio dell’allarme coronavirus in quel di Codogno e zone limitrofe (e al secondo dalle ordinanze restrittive dei Comuni per limitare la diffusione del virus) e il paese, questa mattina (complice anche il cielo grigio), aveva un aspetto vagamente da “apocalisse zombie”: ho dovuto camminare per sei o sette minuti prima di incontrare un essere umano.

Il compenso al bar dove bevo il caffè mattutino gli avventori erano divisi in due gruppi di discussione: da una parte i virologi che elargivano consigli su come scampare al contagio, dall’altra i complottisti, quelli della serie “non ci dicono la verità” , “è un esperimento di guerra batteriologica”, “è un sistema per controllarci tutti, proprio come il chip sotto pelle”

Mi piacerebbe riuscire ad ascoltare discorsi che non abbiano il coronavirus come soggetto sottinteso, ma ormai è un’impresa disperata.

Ho comprato un pacco di sale grosso e non perché devo produrre alcuni ettolitri di Amuchina fatta in casa (su tutti i social girano ricette più o meno fantasiose), ma perchè non vorrei dover mangiare una carbonara completamente insipida.

Sono stata in farmacia, dove in mancanza di mascherine e disinfettanti non c’era quasi nessuno, e ho comprato un termometro (prima di darmi per spacciata vorrei poter controllare la temperatura corporea), perché ho scoperto che in casa ne eravamo sprovvisti (in compenso nella casa in montagna ce ne sono tre).

Per il resto il quinto giorno è trascorso tra le solite occupazioni, l’unica cosa che mi dispiace è di non essere andata a trovare la mia mamma, ma per ragioni di sicurezza siamo stati invitati ad evitare i contatti con gli ospiti.

Le ho telefonato e l’ho trovata abbastanza intristita ed è inutile dire che sentire la sua voce mi ha rovinato la serata.

Cavenago di Brianza - Tramonto