Archivi giornalieri: 8 Agosto 2007

L’estate del ’77.

Ricordo l’estate del ’77, l’estate di trenta anni fa, una delle poche vacanze al mare, in campeggio,  a sud di Punta Ala, dalle parti di Montalto di Castro (che allora non era stata ancora scelta come ubicazione di una centrale termonucleare mai più costruita in seguito) e di Capalbio che non era ancora una località di moda.

Il campeggio era recentissimo e non ancora completamente attrezzato, perciò era piuttosto primitivo, sperduto in mezzo ad una campagna vulcanica, separato dal mare da una duna di sabbia punteggiata da arbusti profumati.

Al di là c’era una spiaggia sterminata di sabbia scura, completamente libera da stabilimenti balneari, e il Tirreno limpido ed impetuoso.

Eravamo in vacanza con una coppia di amici sposati da pochi mesi e noi ci saremmo sposati, a nostra volta, in ottobre, avevamo piantato le nostre tende sotto un temporale apocalittico, poi il tempo si era volto al bello ed era rimasto così per due settimane.

Alla mattina due di noi andavano in paese ad acquistare focaccia e salumi per la colazione, poi andavamo in spiaggia fino all’ora di pranzo, al pomeriggio, invece, ci spingevamo nell’entroterra a visitare le zone archeologiche e le attrazioni turistiche della zona: Vulci con il suo ponte ardito, Tarquinia e Cerveteri con le necropoli etrusche, Bolsena e Orvieto.

Oppure visitavamo paesetti meno noti, ma affascinanti assaggiando prosciutto di cinghiale, funghi, formaggi aromatici e piccanti e vini freschissimi che davano leggermente alla testa.

Durante la vacanza ci raggiunse Hanna, un’amica polacca che girava l’Europa con l’autostop e ricordo che, mentre la aspettavamo lungo la statale, giunse la notizia della morte di Elvis Presley e noi restammo lì, vicini all’auto con la radio accesa, ad ascoltare le canzoni del “Re” che le varie emittenti radiofoniche trasmettevano senza soluzione di continuità.

Di quell’estate mi restano impressioni di sole, vento, onde altissime e spumeggianti, pomeriggi assolati, notti passate a chiacchierare intorno alla lampada da campeggio sorseggiando un caffè, il fresco delle necropoli, la quieta tranquillità di una vacanza trascorsa in assoluta libertà.

Trent’anni…sembra sia passato un secolo.