Franco è un collega di scienze matematiche, qualche giorno fa mi ha telefonato felice come una Pasqua perché, finalmente, è diventato un docente di ruolo il che gli garantisce, dopo un numero infinito di anni di precariato, una cattedra (…e non sto parlando solo dell’arredamento).

Franco è calabrese, in Calabria ha moglie e figlio, ma la sede di lavoro è in Lombardia e così Franco, all’inizio di settembre abbandona la famiglia, il figlio che cresce senza di lui e si trasferisce al nord, in un monolocale in affitto, che gli costa come un superattico dalle sue parti dove aspetta con ansia qualche ponte o le vacanze di Natale e di Pasqua per rivedere i suoi cari.

Si sobbarca viaggi che ricordano gli esodi biblici per trascorrere qualche ora con la famiglia, qualche volta si avventura in estenuanti trasferte in treno, qualche volta trova biglietti aerei low cost che gli permettono di raggiungere un aeroporto non lontano da casa.

Purtroppo (purtroppo???) anche la moglie ha trovato lavoro, ma l’ha trovato in Calabria e l’occasione è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire.

Così Franco vive e lavora lontano dalla famiglia, mantiene due case, viaggia come un profugo, cucina da solo pranzo e cena, si lava camicie e biancheria, spende cifre incredibili in telefonate e non credo possa permettersi una “squillo” in un albergo di lusso, ma nessuno pensa che si meriti un’indennità.

Così va il mondo….