Soldati.

Ho ritrovato delle vecchie foto di famiglia (o almeno credo che siano foto di famiglia perché non riesco a risalire tanto nel passato) che raffigurano dei giovani uomini in divisa, in posa più o meno militaresca, con lo sguardo fiero puntato verso il fotografo e un leggerissimo accenno di sorriso.

Le divise sono pulite, i bottoni lucidi, i capelli ben pettinati e i visi senza alcun segno di dolore.

Quelle fotografie che riaffiorano dal passato mi hanno fatto riflettere perché mi sono chiesta il motivo per cui sono state scattate e immagino che servissero a fissare nel tempo un attimo, una linea di confine tra un passato di pace, di giovani uomini vissuti in una famiglia, in un paese sereno ed un futuro di guerra, in trincea, sotto il fuoco nemico, in bilico tra la vita e la morte.

E allora credo che quelle immagini, lasciate in famiglia, avessero lo scopo di tramandare il ricordo di un tempo che non sarebbe stato più lo stesso.

Non so quanti di quei giovani, di cui mi restano solo le immagini, siano tornati a casa, non so quanto tempo dopo e in quali condizioni, con quali ferite nel corpo e nell’anima e mi rattrista non conoscerne i pensieri e le storie.

soldato

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