L’incanto della musica.

C’è tutto il tepore di una sera di primavera che quasi scivola verso l’estate, ma c’è anche un soffio di brezza leggera che, a tratti, fa rabbrividire.

Cala il buio sulla Villa Reale di Monza mentre mi lascio cullare dalla musica dell’orchestra dei Cameristi della Scala osservo il cielo che cambia colore e le nuvole che corrono veloci e mi accorgo di sentirmi bene.

Questo è uno dei primi concerti dal vivo in tempo di pandemia e c’è l’emozione di un nuovo inizio, i musicisti sembrano suonare con un’energia nuova e ce lo dicono, ci raccontano la loro emozione nel ritrovarsi davanti a occhi che guardano e orecchie che ascoltano e mani che applaudono.

Per la prima volta mi pare di comprendere quanto debba essere stato difficile per degli artisti suonare in una sala vuota, davanti ad una telecamera, senza la presenza silenziosa ed attenta del pubblico.

In questa sera di primavera, mentre scende il buio i musicisti e gli spettatori sono trasportati dalle note di Vivaldi e di Astor Piazzolla in una sorta di luogo sospeso, dove non ci sono le preoccupazioni di tutti i giorni, dove anche il suono delle sirene delle ambulanze sembra affievolirsi, dove riscoprire una nuova normalità.

Monza - Concerto alla Villa Reale

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