Mio marito amava la montagna e amava la neve e così, quando iniziava a nevicare, si metteva alla finestra con una specie di gioia che riusciva a stento a mascherare e guardava i fiocchi scendere lentamente pregustando le passeggiate che avremmo fatto tra le nostre montagne o le fredde giornate sugli sci.
Oggi nevica e, a sei anni dal giorno della sua scomparsa, questa neve mi sembra quasi un “segno”, mi fa sentire la sua mancanza un po’ meno cruda, sono triste, ma mi sembra di vederlo lì alla finestra con l’allegria di un bambino accuratamente dissimulata, perché mio marito aveva un incredibile pudore dei sentimenti e riusciva a nasconderli a tutti, tranne a coloro che lo conoscevano bene e lo amavano e lo amano ancora.
Oggi la neve risveglia i tanti ricordi di una vita insieme e mi riporta alla mente i viaggi, le giornate passate vicino al camino, le passeggiate nel bosco, le dure scarpinate in montagna, la quieta gioia di una vita insieme tanto ricca e tanto piena da sembrare infinita.