Io cammino da sola.

Cammino da sola e bevo un caffè al bar da sola e mangio al ristorante da sola e spesso viaggio da sola e non solo da quando la sorte mi ha strappato il compagno di una vita, ma anche da prima perché amo avere compagnia, ma ogni tanto ho anche bisogno di restare sola con me stessa.

E’ buffo, ma quando entro in un ristorante e mi accomodo ad un tavolo ci sia sempre qualche cameriere che si sente in dovere di farmi compagnia, come se la mia solitudine disturbasse più gli altri di me.

E’ strano che sembri ancora strano che una donna salga su un treno o su un aereo da sola e arrivata a destinazione prenda un taxi e vada in albergo in una stanza rigorosamente singola (meglio se doppia ad uso singola, c’è più spazio) e poi visiti una città decidendo i tempi e i modi a seconda dei propri gusti e dei propri interessi.

Fino a quando sembrerà strano cìò che rientra nella normalità sarà difficile considerarci “normali” e soprattutto civili.

cinque terre

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