Di prima necessità.

Siamo chiusi in casa praticamente da due mesi, ma non per questo dobbiamo fare penitenza visto e considerato che anche la Quaresima è passata.

Ci dicono che, visto il poco movimento, non dobbiamo mangiare molto ed è meglio limitarsi nel consumo del vino, ma questo non significa mangiare e bere male, piuttosto significa privilegiare la qualità rispetto alla quantità.

E così, in questi giorni, a casa nostra è arrivato un olio buono buono da Imperia, sono arrivati formaggi freschi e profumati e tutte le settimane una coloratissima cassetta di frutta e verdura allieta la nostra cucina.

Anche i profumi, gli aromi, i sapori e i colori sono beni di prima necessità, ci rallegrano, ci fanno stare bene nonostante il forzato isolamento.

E così (perché no?) abbiamo ordinato del vino da un produttore delle Langhe (ho un’amica da quelle parti che mi ha dato le dritte giuste) e, visto che non possiamo andare nelle cantine, Dolcetto e Barolo sono venuti a casa nostra.

Anche la gioia è un bene di prima necessità.

La Morra (langhe)

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