Archivi giornalieri: 4 Aprile 2020

Le abitudini.

Sembra impossibile, ma gli esseri umani (… e io ritengo di appartenere al genere) rivelano, soprattutto nelle situazioni di difficoltà un notevole spirito di adattamento così, dopo un’iniziale fase di sconcertata inquietudine, imparano nuovi comportamenti e nuove abitudini.

Dopo diverse settimane di isolamento (in casa mia abbiamo iniziato a limitare le uscite dall’ultima settimana di febbraio) ormai ci comportiamo come se fosse normale, come se la vita di prima fosse un ricordo lontano e non ci pesa neanche tanto.

Mio figlio esce ogni settimana per la spesa, mentre io rimando tutte le altre incombenze (farmacia, tabaccaio e poco d’altro) ad una uscita di venti minuti ogni due settimane.

Anche la mascherina e i guanti sono diventati un’abitudine e stanno lì, ben imbustati nella custodia di plastica) sulla mensola vicino alle chiavi.

Ogni giorno c’è il rituale del balcone dove associo alla cura dei fiori (ormai ricordano quelli del giardino di Villa d’Este) ad un po’ di moto all’aria aperta, certo gli spazi sono limitati, ma c’è il sole ed è comunque piacevole e ci passo tanto tempo che, ormai, la “mia” lucertola non scappa neanche più.

Ogni giorno c’è lo studio e la realizzazione di elaborate ricette, con un’occhio alla linea ed un po’ di attenzione a non eccedere con i grassi e i carboidrati.

Ogni giorno, nel pomeriggio, c’è il controllo della temperatura e della pressione e la compilazione del form della rilevazione dati sull’app. della protezione Civile.

Per il resto ci sono le faccende domestiche, la lettura, l’appuntamento con i dati del giorno della conferenza stampa delle diciotto, qualche film serale sulle varie piattaforme (da Netflix a Prime a Raiplay).

Alla sera tiro tardi, ma tanto, all’indomani, non ho appuntamenti, non devo andare da nessuna parte, devo solo prendermi cura di me stessa e della casa.

Mi sto affezionando alle mie abitudini e probabilmente la routine, lungi da rendermi inquieta o annoiata, mi permette di trascorrere il tempo, immemore del “prima” e senza farmi tante illusioni a proposito del “dopo”.

Cavenago di Brianza - Dal balcone