Voglia di leggerezza.

Ho ben compreso la situazione attuale, sono sufficientemente allarmata, mi attengo il più possibile alle regole, ma non riesco più ad ascoltare le notizie dei telegiornali, non riesco più a sentire i dati che sembrano quelli di un bollettino di guerra, le analisi e le contro analisi degli esperti più o meno esperti.

Per la mia salute mentale ho bisogno di un po’ di leggerezza, ho bisogno di leggere un libro divertente, di ascoltare musica scatenata, ho bisogno di ridere fino alle lacrime guardando un vecchio film comico, ho rispolverato su Rayplay le puntate di “Indietro tutta” (chi se lo ricorda Arbore, il Cacao Meravigliao e il “Bravo presentatore”?).

Da sempre ho imparato, nei momenti di crisi, a trovare qualcosa che mi permetta di sorridere, l’ho fatto quando si sono ammalati mio marito e mia madre, l’ho fatto quando le mie giornate passavano tra un ospedale e l’altro perchè ho imparato che, quando la situazione si fa difficile, viene voglia di sbattere la testa contro il muro, ma so che una volta che uno ha finito di sbattere la testa contro il muro i problemi restano e, in più, la testa fa male.

E allora cerco di trascorrere le giornate facendo cose che mi divertono, cucinando dolci (alla fine di questa quarantena sarò obesa), curando i miei fiori, nonostante non abbia un pollice particolarmente verde (forse a furia di insistere diventerà un po’ più verde, tanto di tempo ne ho a bizzeffe).

E poi ogni tanto mi incanto a sognare, a progettare quello che farò (o forse non farò) quando ritroverò la mia libertà di movimento e, nel frattempo, cerco di riallacciare i rapporti con amici che non vedo da tanto tempo, che quando potevo incontrarli ho trascurato e che ho promesso a me stessa di rivedere presto.

Ho voglia di pensieri leggeri, ho voglia di una vita leggera come un soffio di brezza.

fiori

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