“Oggi ti porto ai Giardini Pubblici”

Quando i miei genitori (o una nonna) pronunciavano questa frase era una festa anche perchè io abitavo in una zona di Milano dove non c’erano alberi o giardinetti e la portiera dello stabile dove vivevo ci inseguiva con la scopa se noi ragazzini ci azzardavamo a giocare in cortile.

La mia era un’infanzia di giochi in casa (ad eccezione dei periodi di vacanza in Valsassina dove finalmente potevo sfogare la mia vivacità) e non vedevo l’ora di andare ai Giardini Pubblici, quelli di Corso Venezia, dove potevo correre e giocare con le macchinine a pedali e offrire una nocciolina al vecchissimo elefante dello zoo che allungava verso i bambini la proboscide in attesa di un meritato premio.

Oggi lo spazio verde è intitolato a Indro Montanelli, il giornalista che qui trascorreva i suoi momenti di svago e che fu ferito alle gambe in un attentato delle Brigate Rosse il 2 giugno 1977.

Vicino al luogo del ferimento sorge una statua che lo ritrae seduto, con la fedele Olivetti sulle ginocchia, mentre batte a macchina un articolo (come in una celebre fotografia scattata nel 1940 da Fedele Toscani nella sede del Corriere della Sera).

Milano - Parco Indro Montanelli (Giardini Pubblici)

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