Il ricordo doloroso.

Oggi si celebra il “Giorno del Ricordo”, la solennità civile nazionale istituita nel 2004 per «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».

Ancora oggi questa tragedia è spesso ignorata, discussa, contestata, poco studiata forse proprio a causa della sua complessità.

Per alcuni si tratta di eventi accaduti come ritorsione per i crimini subiti durante il periodo fascista, ma questa interpretazione non può e non deve in alcun modo giustificare gli eccidi delle foibe che colpirono tantissimi innocenti colpevoli solo di essere italiani, in una sorta di “pulizia etnica” che, per i sopravvissuti, spesso significò un esilio da stranieri nella propria patria..

Anni fa, in una gita scolastica a Trieste, abbiamo visitato la Foiba di Basovizza e abbiamo ascoltato i racconti delle atrocità commesse (da entrambe le parti) portando a casa la consapevolezza che non esiste un motivo valido che giustifichi l’assassinio: per i crimini non può esistere la vendetta, perché la vendetta è spesso cieca e colpisce a casaccio, per i crimini di guerra esistono i tribunali e il giudizio della storia.

Trieste - Foiba di Basovizza

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