Gli ultimi giorni di dicembre.

Passato il Natale, archiviati i presepi, le luminarie, i canti struggenti è ora di proiettarsi verso il nuovo anno, verso le feste di piazza, i botti, i cenoni e l’immancabile concerto del Musikverein con i suoi valzer così eleganti e, al tempo stesso, così pieni di atmosfere malinconiche.

Per me gli ultimi giorni di dicembre coincidono con la preparazione delle valigie, l’attesa in aeroporto, il volo in un cielo spesso carico di nubi che aprono squarci su panorami innevati.

Ho iniziato gli ultimi anni in luoghi diversi, lontani da casa, nelle terme in Slovenia, tra i palazzi di Cracovia, davanti ai panorami insoliti dell’Azerbaijan, al caldo sole di Lisbona e mi è sembrato di buon auspicio iniziare l’anno facendo una delle cose che amo di più: viaggiare.

Amo viaggiare, amo vedere luoghi nuovi, conoscere persone, assaggiare cibi diversi, immergermi, anche solo per qualche giorno e in modo superficiale, in culture diverse dalla mia.

Anche quest’anno la valigia è pronta, la carta d’imbarco è già in borsa, anche quest’anno passo in rassegna tutto ciò che potrebbe servirmi (e se ho dimenticato qualcosa pazienza, in fondo in tutti i paesi del mondo ci sono dei negozi) e sento la sottile eccitazione dell’avventura.

Si parte.

Gobustan (Azerbaijan) - Vulcani di fango
Gobustan (Azerbaijan) – Vulcani di fango – 1 gennaio 2018

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