Quando si spensero tutte le luci.

Mezzo secolo fa, il 12 dicembre, una bomba scoppiava nel salone centrale della Banca Nazionale dell’Agricoltura , in Piazza Fontana a Milano.

Mezzo secolo fa la città e tutto il Paese scoprirono di essere usciti dall’età dell’innocenza, dall’euforia del boom economico del secondo dopoguerra e il risveglio fu lancinante: l’attentato lasciò sul terreno diciassette vittime, ottantotto feriti e la città e la Nazione intera che si trovarono catapultate in quelli che, più tardi, furono definiti “gli anni di piombo”.

Allora l’amministrazione comunale decretò il lutto cittadini, le rappresentazioni teatrali furono sospese, i cinema furono chiusi e furono spente tutte le luminarie natalizie.

La città piombò nel buio, un buio non solo fisico, ma anche morale, un buio del cuore che fu riscattato solo dall’enorme, composta, civile partecipazione di tanti cittadini ai funerali delle vittime.

Sarà forse perché amo tanto Milano, ma vedere la mia città violata mi addolora ancora oggi, ancora oggi la strage di Piazza Fontana è un macigno sul cuore, ancora oggi, quando passo davanti alla banca, non posso fare a meno di pregare.

Milano - Palazzo Morando - "Milano negli anni '60"

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