Di solito stampo le carte d’imbarco con un mese di anticipo rispetto al volo, non appena completato il check-in, perché ho una inveterata tendenza a “portarmi avanti”, non mi piace fare le cose all’ultimo minuto e non mi azzardo a presentarmi all’imbarco armata solo del documento memorizzato nell’app dello smartphone (che sicuramente approfitterebbe del momento della partenza per scaricarsi completamente).
Una volta stampate piego per bene le mie carte d’imbarco e le metto in una busta, ma ogni tanto torno a guardarle e a immaginare il viaggio e i luoghi che vedrò e le persone che incontrerò e le esperienze che vivrò e anche questo fa già parte del viaggio.
La carta d’imbarco è il mio passaporto per l’avventura, è il primo di tanti passi che mi porteranno altrove, è quasi una specie di promessa.
La carta d’imbarco che ho stampato oggi ha come destinazione l’aeroporto di Timisoara e mi racconta di un ritorno in Romania dopo tanti anni, mi racconta di amici da ritrovare, di atmosfere da respirare, di sapori e profumi, di paesaggi inusuali.
Come al solito non vedo l’ora di partire.