Bellagio.

Sul battello strapieno che da Lecco porta a Bellagio a stento si sente parlare italiano, ma si sa che il Lago di Como è amatissimo dagli stranieri che, invariabilmente, puntano verso Bellagio (ma anche Varenna è gettonatissima).

Anche le vie di Bellagio e il Lungo Lario sono affollatissime di turisti, molti dei quali intenti a decifrare i menù esposti alle porte dei ristoranti, molti altri, invece, che hanno avuto la splendida idea di arrivare con la loro automobile, sono intenti a decifrare le istruzioni dei parchimetri.

Dopo il temporale di ieri il cielo splendente è percorso da sbuffi di nubi innocue, ma molto scenografiche mentre i colori dei fiori e delle foglie sembrano accesi dall’aria limpida.

Il parco di Villa Melzi, con i suoi alberi secolari, è un trionfo di verde e di bellezza e dalla terrazza della villa la vista del lago è uno splendore e quasi quasi provo una punta di invidia per le persone che, nel passato, hanno avuto la fortuna di vivere lì e di affacciarsi sullo specchio d’acqua che, un secolo fa, probabilmente era meno popolato di natanti e doveva dare un’immagine di riposante tranquillità.

Ed è proprio un senso di pace e tranquillità quello che provo, seduta su una panchina tra gli alberi, con fiori e alberi intorno e davanti il lago e i monti.

Bellagio

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