Archivio mensile:Giugno 2019

Un pomeriggio movimentato.

E poi, all’improvviso, ieri sono arrivate le api, uno sciame ronzante che ha deciso di sostare sullo stipite di una finestra del quarto piano del condominio.

Gli adulti dopo un primo momento di stupore e raccapriccio (utile anche per comprendere bene la natura degli insetti: “api, vespe, calabroni, alieni di varia natura?”) si sono attivati (benedetti siano gli smartphone) per contattare l’amministratore, la protezione civile, i vigili del fuoco (mancava solo la marina militare americana).

I bambini invece hanno invaso il giardino, con il naso all’insù per ammirare lo straordinario spettacolo, con i loro cento perchè e le mille domande a cui noi adulti, ormai poco avvezzi alle gioie della vita agreste, faticavamo a trovare le risposte.

Abbiamo ricevuto consigli fantasiosi di tantissimi “esperti”, ma alla fine abbiamo contattato un professionista che dovrebbe riuscire a convincere gli insetti a scegliersi una dimora più consona.

Verso l’ora di cena ciascuno è tornato nel proprio appartamento chiudendo bene porte e finestre per evitare di essere adottato da qualche ape in libera uscita.

Cavenago di Brianza - Lo sciame

“Leonardo Horse Project”

E’ un progetto pensato da Snaitech e curato da Cristina Morozzi, con l’immancabile patrocinio del Comune di Milano, per celebrare il cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci.

Tredici repliche del famoso cavallo progettato (… e mai realizzato) dal genio toscano, realizzate da altrettanti celebri scultori, sono state collocate nello spazio dell’Ippodromo durante la Design Week 2019 e da lì si sono sparpagliate per tutta la città invadendo alcuni luoghi significativi di Milano.

Così, dopo la pacifica invasione delle mucche colorate nel 2007 e dei fantasiosi elefanti nel 2011 ora tocca ai cavalli far bella mostra di sè in città-

Per me, invece, inizia una nuova caccia al tesoro.

Milano - Cavallo Leonardesco in Sant'Ambrogio
Milano - Cavallo Leonardesco in Corso Vittorio Emanuele

Uno scrigno di tesori inestimabili.

Pochi giorni fa ho potuto ammirare la “Sala delle Asse” con gli affreschi di Leonardo restituiti dopo lunghi anni di restauro all’ammirazione degli appassionati, ma Milano non è mai avara di sorprese e, anche se il cinquecentenario leonardesco “ruba” un po’ l’attenzione, non può passare inosservato il nuovo allestimento del cartone preparatorio dell’affresco della “Scuola d’Atene” di Raffaello che è tornato in tutta la sua emozionante bellezza a dar lustro alla Pinacoteca Ambrosiana.

Ci sono voluti quattro anni di lavoro per restituire il disegno
realizzato a grandezza naturale dal genio urbinate come studio per lo splendido affresco che decora la stanza della Segnatura in Vaticano.

Il nuovo allestimento, curato dall’architetto Stefano Boeri, mette in evidenza il duplice aspetto dell’opera che è un disegno preparatorio, ma è anche un capolavoro compiuto (prova ne è il fatto che Raffaello in realtà non lo usò per dipingere l’affresco).

All’ingresso della sala c’è un muro virtuale sul quale scorrono le figure dell’affresco e del disegno in un gioco di somiglianze e differenze, poi si passa nella parte più buia, quasi in punta di piedi, e ci si trova al cospetto del “sapienti” antichi e moderni inquadrati in un’architettura bramantesca e l’impressione è quella di trovarsi in una sorta di “isola felice” dove ci sono solo quiete e intelligenza e bellezza.

Milano - Pinacoteca Ambrosiana - Cartone della Scuola di Atene di Raffaello
Milano - Pinacoteca Ambrosiana - Cartone della Scuola di Atene di Raffaello

Giugno, finalmente.

 Giugno, che sei maturità dell’anno, di te ringrazio Dio:
in un tuo giorno, sotto al sole caldo, ci sono nato io, ci sono nato io… 
E con le messi che hai fra le tue mani ci porti il tuo tesoro, 
con le tue spighe doni all’uomo il pane, alle femmine l’oro, alle femmine l’oro
” cantava Francesco Guccini nella “Canzone dei dodici mesi” e io non posso che condividere le sue parole perché anch’io sono nata in un giorno caldo di questo mese bellissimo, il mese in cui inizia l’estate.

E oggi il primo giorno di giugno ci ha regalato un assaggio d’estate, con la sua temperatura calda, ma non troppo calda, con la sua luce limpida che accende il verde dei prati e il colore dei fiori, con la voglia che mi prende all’improvviso di passeggiare nel parco sotto casa e di lasciarmi accarezzare dai raggi del sole.

Un anno fa, quando ancora lavoravo a scuola, giugno era il mese delle famigerate relazioni finali, degli esami, dei ragazzini che non riescono più a stare fermi nei banchi ed entrano in aula abbigliati con fantasiosi indumenti di stile balneare e non riuscivo a godermi questo bellissimo mese perché il lavoro era tanto e i giorni sembravano non passare mai.

Oggi la mia nuova condizione mi permette di vivere compiutamente questo momento dell’anno.

Cavenago di Brianza - Domeniche in collina 2019