Uno scrigno di tesori inestimabili.

Pochi giorni fa ho potuto ammirare la “Sala delle Asse” con gli affreschi di Leonardo restituiti dopo lunghi anni di restauro all’ammirazione degli appassionati, ma Milano non è mai avara di sorprese e, anche se il cinquecentenario leonardesco “ruba” un po’ l’attenzione, non può passare inosservato il nuovo allestimento del cartone preparatorio dell’affresco della “Scuola d’Atene” di Raffaello che è tornato in tutta la sua emozionante bellezza a dar lustro alla Pinacoteca Ambrosiana.

Ci sono voluti quattro anni di lavoro per restituire il disegno
realizzato a grandezza naturale dal genio urbinate come studio per lo splendido affresco che decora la stanza della Segnatura in Vaticano.

Il nuovo allestimento, curato dall’architetto Stefano Boeri, mette in evidenza il duplice aspetto dell’opera che è un disegno preparatorio, ma è anche un capolavoro compiuto (prova ne è il fatto che Raffaello in realtà non lo usò per dipingere l’affresco).

All’ingresso della sala c’è un muro virtuale sul quale scorrono le figure dell’affresco e del disegno in un gioco di somiglianze e differenze, poi si passa nella parte più buia, quasi in punta di piedi, e ci si trova al cospetto del “sapienti” antichi e moderni inquadrati in un’architettura bramantesca e l’impressione è quella di trovarsi in una sorta di “isola felice” dove ci sono solo quiete e intelligenza e bellezza.

Milano - Pinacoteca Ambrosiana - Cartone della Scuola di Atene di Raffaello
Milano - Pinacoteca Ambrosiana - Cartone della Scuola di Atene di Raffaello

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