Dietro la facciata.

Ogni tanto mi capita, osservando un edificio, di chiedermi cosa celi la facciata, di cercare di immaginare gli ambienti, le atmosfere, le vite che muri e finestre, con la loro riservatezza, proteggono dagli sguardi curiosi dei passanti.

Ieri al Fuorisalone e più precisamente in via Tortona la mia curiosità è stata, se non proprio soddisfatta, in parte concretizzata da un’istallazione di
Alex Chinneck, l’artista britannico celebre per le sue opere di grande impatto illusionistico, come la casa di Margate la cui facciata, tipicamente inglese di mattoni rossi e infissi bianchi, sembra scivolare nel giardino.

Nello spazio dell’Opificio 31 una casa, che appare semi aperta da una enorme zip laterale, crea l’illusione di una facciata che si arrotola su se stessa per mostrare un interno fatto di luci e ci toglie ogni certezza sulla solidità dei materiali (i mattoni, il legno degli infissi e il vetro) che diventano, come per magia, plastici.

Anche l’interno dell’edificio, del resto, è un susseguirsi di zip che aprono squarci luminosi nei pavimenti e nelle pareti.

L’effetto dell’istallazione è indubbiamente di grande impatto e lascia una sensazione di divertito stupore.

Milano - Fuorisalone
Milano - Fuorisalone

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