Autarchia.

Leggo oggi che è stato depositato un progetto di legge che prevederebbe, nelle trasmissioni radiofoniche, che una canzone su tre, fra quelle trasmesse, sia cantata da artisti italiani, scritta da autori italiani e prodotta in Italia con l’obiettivo di puntare sulla nostra musica, dare spazio agli esordienti, tutelare la tradizione canora italiana (qualsiasi cosa questo significhi) e, perch no, fare un dispetto alla “perfida Albione”.

Non ascolto molto la radio e, di preferenza, non ascolto spesso trasmissioni musicali proprio perché preferisco scegliere che musica ascoltare, di conseguenza questo provvedimento, che probabilmente non vedrà mai la luce, mi tocca molto poco, tuttavia mi infastidisce un po’ l’idea che sia necessaria una legge vagamente autarchica per dare spazio alla produzione italiana.

Se una canzone è bella, italiana o straniera che sia, non ha bisogno di una legge per entrare a far parte della nostra colonna sonora.

In fondo, per dirla ancora una volta con Bennato (autore per altro italianissimo) “sono solo canzonette”.

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