Il duro lavoro delle guide turistiche.

Mi piace, durante i miei viaggi, visitare musei e monumenti accompagnata da una persona, una guida, in grado di svelare tutti i segreti dei luoghi sui quali, altrimenti, poserei uno sguardo distratto, senza riuscire a coglierne l’essenza.

Spesso penso che non sia un lavoro facile, anche se credo che sia appassionante, perchè non sempre i turisti sono inclini ad ascoltare le spiegazioni con attenzione, talora si lasciano distrarre da vetrine e bancarelle e qualche volta può essere arduo catturare gli ascoltatori.

C’è chi ascolta in modo superficiale e poi chiede qualche particolare che è stato spiegato un attimo prima, c’è chi rimbecca, precisa, contesta, c’è chi si aggira con lo sguardo perso di chi è in vacanza e non “sui banchi di scuola”

Le guide devono conoscere tutte le risposte alle domande epocali “Quanti anni ha questo sasso?” (davanti ad un capitello corinzio), “Si può bere l’acqua?” e soprattutto “C’è un bagno qui?” (di solito nel bel mezzo di una landa desolata.

E’ in queste occasioni che emerge la perizia della guida che consiste nell’abilità di descrivere in modo appassionato ed appassionante e di riuscire, senza perdere il filo del discorso, a coinvolgere i turisti che, come per magia, diventano viaggiatori.

Nei miei viaggi ho conosciuto molte persone simpatiche e ricche di comunicativa che mi hanno insegnato molto senza annoiarmi e mi hanno permesso di imparare tanto.

Grazie per il vostro lavoro indispensabile.

Marocco - Rovine romane di Volubilis

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.