La paura del carbone.

“Se ti comporti male la Befana ti porta il carbone” era la minaccia, neanche tanto velata, che incombeva come una spada di Damocle sulla mia testa di bambina e che mi metteva sempre un po’ di inquietudine.

Alla mattina dell’Epifania avevo un po’ di timore a guardare nella calza colorata appesa sotto la finestra della cucina (non avevamo il camino) perché ci sarei rimasta malissimo nello scoprire dei pezzi di carbone (evidentemente non avevo la coscienza proprio pulita), cosa che in realtà non capitò mai anche perché in casa mia, dove troneggiava una grande stufa, il carbone era prezioso.

Al massimo mi capitava di trovare qualche pezzetto di zucchero nerastro che in qualche modo realizzava la minaccia, come a dire “Sei stata buona, ma non proprio buonissima” e lo sgranocchiavo meditando sui miei peccati.

La paura di trovare il carbone era un modo, forse un po’ rude, di insegnarmi la differenza tra il bene e il male e l’importanza di rispettare le regole e, sicuramente, ha contribuito a farmi crescere.

Mi chiedo come facciano i bambini di oggi che il carbone non sanno neppure cosa sia.

Cortabbio - Miniera di barite

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