Cosa non è il Natale.

Possiamo allestire un presepe con angeli e stelle, possiamo accendere tutte le luci, ma non dobbiamo mai dimenticare che cosa il presepe ci racconta: il Figlio di Dio che si fa ultimo tra gli ultimi, che condivide con gli ultimi la povertà e l’esilio, che deve fuggire perchè un tiranno sanguinario vuole la Sua morte, che la sua famiglia non ha trovato nessuno che accogliesse una donna incinta stanca per un lungo viaggio.

Se per un attimo non ci facciamo catturare dalla magia del Natale, se non ci facciamo prendere solo dal sentimentalismo e non ci facciamo intenerire dalla dolcezza dei canti, se non ci affidiamo ad una tradizione edulcorata possiamo capire che il presepe è anche un simbolo di dolore e di paura, che quella famiglia, la Sacra Famiglia, deve affrontare mille difficoltà, che nascere in una stalla non è poetico, ma è terribile.

Che il Figlio di Dio abbia scelto di non nascere nel lusso ci insegna che dirsi cristiani significa, prima di tutto, saper accogliere e condividere, che dirsi cristiani non significa brandire il crocifisso e poi dimenticare la croce.

Buon Natale a tutti.

Milano  - Natale 2016

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