Non l’avevo capito.

Non avevo capito quanto fossi stanca di lavorare fino a quando non ho smesso di lavorare e mi sono riappropriata del tempo che credevo mio, ma che, per molti anni, è stato solo in prestito.

Me ne rendo conto passeggiando per Milano in un giorno feriale, un giorno un po’ freddo e nuvoloso, ma che ha il sapore di un giorno di vacanza.

Scopro di avere il tempo per osservare le vetrine e per entrare nei negozi, anche se non ho nulla da comprare, scopro di avere il tempo per camminare a passo lento, da Porta Nuova al Duomo, e per ammirare le facciate dei palazzi storici, come se le vedessi per la prima volta e, a ben guardare, è come se fosse la prima volta, perchè non ho altri pensieri che mi distraggano dal guardare con attenzione ciò che mi circonda.

Non ho relazioni da compilare, lezioni da preparare, verifiche da correggere, riunioni infinite, ho solo la preoccupazione di andarmene a zonzo senza orari, senza scadenze, senza fretta.

Credo che la mia nuova vita “a passo lento” sia la quintessenza della libertà.

Milano - Pinacoteca Ambrosiana

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