Mille papaveri rossi.

In questa settimana, quella che precede il centesimo anniversario della fine della Grande Guerra, Londra è tutta un fiorire di papaveri, i “Poppies” che spuntano sui baveri delle giacche, che scendono a cascata, come una lunga scia di sangue, dalla cupola dell’Imperial War Museum, che occhieggiano dalle vetrine dei negozi.

Sono rossi e coloratissimi, quasi allegri, ma simboleggiano una ferita che, a distanza di tanti anni, non si rimargina, un ricordo misto ad orgoglio e gratitudine e, in un certo senso, un sentimento di appartenenza ad una comunità.

Ho visto i papaveri indossati da anziani signori eleganti, da bambini in divisa scolastica, da ragazzi e ragazze dai capelli di colori improbabili, da signore impegnate nello shopping, da poliziotti in divisa, ho visto papaveri sui taxi, sugli autobus, sui banconi dei pub, alle biglietterie dei musei.

Alla fine anche sul bavero della mia giacca è spuntato un papavero e, ogni volta che mi capita di guardarlo, inevitabilmente il pensiero va a quella immane tragedia, alla generazione perduta, alla sanguinosa ferita che ha attraversato l’Europa, al valore irrinunciabile della pace.

Londra - Imperial War Museum

Londra - Imperial War Museum

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