Archivi giornalieri: 4 Luglio 2018

Segni di guerra.

Forse li incontriamo e non ce ne accorgiamo neppure, dipinti sui muri degli edifici delle nostre città, seminascosti da graffiti e cartelloni pubblicitari, sfuggiti all’incuria del tempo e ai restauri successivi.

Si tratta di lettere dell’alfabeto, spesso accompagnate da un numero, vicine ad un portone, di frecce che puntano verso il basso, di segni quasi incomprensibili, ma spesso ben leggibili su cui posiamo sguardi distratti.

Questi segni indicavano rifugi antiaerei, bocche di ventilazione, uscite di emergenza ed evidenziavano quelle infrastrutture che, sotto le bombe, potevano rappresentare il confine tra la vita e la morte.

Quando si sa cosa cercare affiorano all’improvviso dal passato e ci raccontano di paura, di dolore, di speranza, di sollievo per avercela fatta ancora una volta.

Quando mi capita di imbattermi in queste tracce del passato mi soffermo ad osservarle per cercare di comprendere i sentimenti di tante persone come me che, quando suonavano le sirene d’allarme, cercavano scampo in quei rifugi provvidenziali.

Vicenza - Rifugio antiaereo

Bologna

La città del Palladio.

Andrea di Pietro della Gondola, conosciuto universalmente come Andrea Palladio, in onore della dea della sapienza e delle arti Pallade Atena, non era nato a  Vicenza, ma a Padova da dove si trasferì in età giovanile.

Vicenza, tuttavia, è la “sua” città, dove ha lasciato un’impronta indelebile del suo genio e ciò risulta ancora più evidente passeggiando per la città e percorrendo il corso a lui dedicato quando, ad un incrocio, sulla destra appare la Basilica Palladiana in tutto il suo splendore.

Non si può non farsi affascinare dalla bellezza dell’edificio, quasi sproporzionato rispetto alla piazza, ma armonico ed elegantissimo nel richiamare le misure dell’arte classica.

E poi, continuando in cerca di bellezza, tra una loggia e la facciata di un palazzo si giunge al Teatro Olimpico, la sua opera incompiuta.

Mi sono seduta sulle gradinate di legno e ho ammirato a lungo il palcoscenico, con le quinte prospettiche, e ho provato ad immaginare la rappresentazione dell’Edipo Re e mi sono lasciata scivolare nel tempo sul filo della bellezza e dell’armonia che non hanno età, che non hanno data di scadenza.

Vicenza - Basilica Palladiana

Vicenza - Teatro Olimpico