Le parole sono importanti perchè è grazie alle parole che formuliamo i pensieri e se il nostro lessico è articolato e complesso anche i nostri pensieri lo sono e tutto ciò è possibile grazie alla nostra lingua che è ricca di vocaboli dalle infinite sfumature che la rendono uno strumento potente.
Quando insisto fino alla nausea con i miei ragazzi perché approfondiscano il loro bagaglio lessicale è perchè sono consapevole che conoscere solo poche parole impoverisce la loro possibilità di formulare pensieri originali.
Purtroppo il linguaggio dei nostri ragazzi, condizionato dall’uso degli smartphone, dalle “faccine” , dai “messaggini” infarciti di abbreviazioni e kappa assomiglia sempre più alla “neolingua” paventata da Orwell nel suo romanzo più profetico (1984), un linguaggio ridotto quasi a monosillabi dai significati semplificati fino al punto di significare veramente poco e che non permette neppure di articolare i pensieri perché ogni complessità semantica è stata abilmente cancellata e non esistono neppure i termini per descrivere qualcosa di diverso dal pensiero dominante.
Vorrei lasciare questo ai miei ragazzi: la consapevolezza che essere padroni delle parole è un passo importante verso la libertà.