Vita da insegnante.

In rete gira un video nel quale un ragazzino aggredisce un insegnante “ordinandogli” di mettergli un voto sufficiente sul registro, con l’arroganza di chi sa (o crede) di essere il più forte, con la consapevolezza che l’impunità è dietro l’angolo e che, probabilmente, i genitori lo difenderanno a spada tratta perchè in fondo “è solo un ragazzino”.

Quando succedono episodi del genere (… e ormai succedono sempre più spesso) mi sento rattristata e impotente e mi chiedo con sconcerto e sconforto come abbiamo potuto accettare tutto questo, come è possibile che noi adulti, genitori e insegnanti, abbiamo abdicato al nostro compito di educare e come abbiamo potuto permettere che questi ragazzi, che sono pur sempre il nostro futuro, siano allo sbando, senza regole e, in fondo, senza speranza.

Poi penso alle relazioni che mi legano ai miei ragazzi, penso al mondo di confidenza e rispetto che abbiamo saputo costruire insieme, pur tra mille difficoltà e tra mille errori, e mi consolo un po’ perchè sono consapevole che il mio ruolo non è solo quello di insegnare informazioni ai miei allievi, ma è soprattutto quello di aiutarli a crescere come persone sane, equilibrate, mature.

Sulle spalle dei giganti (la scienza nel Medioevo)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.