Sembra un presepe.

Talvolta, quando ci troviamo ad ammirare qualche paesetto arroccato sul fianco di una collina, la frase che ci viene in mente è “sembra un presepe” e con queste parole forse vogliamo dire che il paesaggio che sfioriamo con lo sguardo ci dona un senso di pace e di gioia e fa affiorare in noi il ricordo dei presepi dell’infanzia, ingenui e poetici, con le palme e le montagne di cartapesta e i pastori in attesa e le casupole sullo sfondo.

Ma il presepe non è solo poesia, il presepe è il ricordo di una notte lontana, di una donna sofferente, di una famiglia che non trova posto per passare la notte se non in uno squallido abituro, della “Luce del mondo” che sceglie, per manifestarsi, di illuminare la notte più buia.

Ci intenerisce il presepe, ma la tenerezza non dovrebbe mai farci dimenticare il significato profondo di quella notte.

Ragusa Ibla (Sicilia)

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