La geografia delle piccole cose.

In questi giorni, in prima, dove insegno storia e geografia, cominciamo a prendere confidenza con le materie di studio a partire dall’esperienza personale dei ragazzi.

Non abbiamo ancora aperto i libri e ci limitiamo a osservare documenti,  immagini e carte geografiche e, per cominciare, osserviamo la carta del paese, identifichiamo le strade che i ragazzi percorrono ogni giorno da casa a scuola e cerchiamo punti di riferimento nei luoghi che i ragazzi incontrano abitualmente.

Poi passiamo all’immagine satellitare ed è con gioioso lo stupore che i ragazzi riconoscono la scuola, dalla forma così caratteristica, e il parco in cui si ritrovano al pomeriggio: il paese visto dal cielo ha un aspetto strano, quasi irreale perchè, di solito, non vediamo i tetti degli edifici e non è naturale riconoscerne la geometria.

Con lo “street view” percorriamo le strade e allora i ragazzi fanno a gara per indicarmi le vie in cui abitano e a identificare le loro case.

Quando torniamo ad osservare la carta geografica si rendono ormai conto che non si tratta di un’immagine astratta, ma che ogni linea corrisponde ad un pezzetto della realtà che conoscono bene perchè la vivono ogni giorno.

La geografia delle piccole cose quotidiane permetterà loro di avvicinarsi a comprendere il mondo intero.

Cavenago

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