Alle prime luci dell’alba.

Ho trascorso qualche giorno a casa di amici, una casa con un fantastico balcone affacciato sul mare della riviera di Ponente, e ho passato molto tempo con gli occhi pieni di azzurro ad ascoltare il suono continuo della risacca.

Mi piace alzarmi presto, in punta di piedi, e sedermi al balcone per osservare il mare e la spiaggia ancora vuota, con gli ombrelloni chiusi e i gabbiani che zampettano sull’arenile indisturbati.

La superficie delle onde si accende dei riflessi del sole appena spuntato, centinaia di scaglie luminose come scintille che si rincorrono sempre uguali, poi cominciano ad arrivare, alla spicciolata, i bagnanti più mattinieri: si siedono in riva al mare, camminano sulla battigia, si godono la spiaggia completamente vuota, prima che si affolli di suoni.

Mi sembrano ombre cinesi che si confondono con le geometrie degli ombrelloni ancora chiusi, sembrano quasi irreali, non ancora persone, ma semplici forme nella luce dell’alba.

Bergeggi

Bergeggi

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