Le cose invisibili.

Attraversiamo ogni giorno vie e piazze, quelle del luogo dove viviamo, che conosciamo da sempre e che pensiamo non abbiano segreti: gli edifici, gli alberi, gli spazi ci sono familiari, ci raccontano una quotidianità tranquilla nella quale siamo abituati a muoverci senza sorprese, senza stupori.

Non ci rendiamo conto, e non solo per disattenzione, di tanti minuscoli particolari che sfuggono ai nostri occhi perché troppo piccoli, perché fuori dal nostro campo visivo.

Eppure anche quei trascurabili dettagli raccontano storie e tradizioni, testimoni silenziosi di un passato che ha costruito la nostra comunità, tessere invisibili di un mosaico di cui facciamo parte.

Succede così che, grazie allo zoom potentissimo della nuova fotocamera, alcuni particolari degli edifici che conosco da sempre diventino evidenti  e destino stupore e curiosità.

Curiosità per quella mezzaluna un po’ enigmatica raffigurata sulla banderuola del campanile o per l’angioletto messo lì a custodire la campana centrale.

Mi piacerebbe conoscere la storia di questi simboli posti lassù, in alto, fuori dallo sguardo, mi piacerebbe capire se hanno uno scopo meramente ornamentale o un significato recondito che (per ora) mi sfugge.

Cavenago di Brianza (Prove)

Cavenago di Brianza (Prove)

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