Quando ero bambina una delle mie incombenze, che in fondo era anche un gioco, consisteva nell’appallottolare i fogli di giornale per poter accendere la stufa, ma prima che finissero nel secchio del carbone ci giocavo sotto il tavolo facendole correre come bocce.
Potenza della stampa: riusciva ad essere contemporaneamente combustibile e passatempo creativo.
Ma non solo.
Mio padre quando usciva nelle mattine d’inverno con il mitico “Guzzino” per andare a lavorare si infilava sotto la giacca, che evidentemente non doveva essere molto calda, dei fogli di giornale per proteggersi dal freddo pungente e dalla nebbia.
Mia madre con la carta dei quotidiani lustrava i vetri di casa e le finestre erano lucidissime e senza aloni e foderava i cassetti e i ripiani degli armadi e metteva in forma le scarpe di tutta la famiglia (l’unico problema era ricordarsi di togliere la carta appallottolata prima di infilarsele).
Oggi non ho più una stufa da accendere e i vetri delle mie finestre sono piene di aloni e indosso cappotti che mi fanno sudare anche in pieno inverno.
E comunque con le edizioni online dei quotidiani potrei farci veramente poco.