Tutti i colori del buio.

Non si vedono i colori nel buio, ma una volta che non abbiamo più la distrazione della vista, delle forme, della luce e dei colori gli altri sensi si risvegliano e ci permettono di percepire la realtà in modo diverso dal solito.

Quando inizia il percorso di “Dialogo nel Buio” la prima sensazione è di smarrimento: senza l’ausilio della vista gli spazi sembrano dilatarsi e il nero che ricopre tutto sembra assumere una consistenza quasi corporea.

I ragazzi avanzano nel percorso con qualche risatina nervosa, le mani protese a toccare le pareti e gli oggetti poi, a poco a poco, rassicurati dalla voce ferma e tranquilla della guida, cominciano a muoversi nel buio, a riconoscere gli alberi che non vedono, a sfiorare l’erba sotto i piedi, a sentire i cinguettii degli uccelli e, in lontananza, lo scroscio di un piccolo corso d’acqua.

Il buio si riempie del profumo delle piante aromatiche e, subito dopo, sotto i piedi si avverte la consistenza della sabbia e sopra la testa le grida dei gabbiani e, lì vicino, il canto del mare.

E poi si fa un breve giro in barca, si attraversa una casa piena di oggetti, si passeggia tra le bancarelle di un mercato.

Alla fine ci ritroviamo in un bar, seduti intorno ad un tavolino dopo aver acquistato qualcosa da bere, e ci scambiamo le impressioni e, stranamente, anche senza vederci in faccia possiamo immaginare le nostre espressioni.

All’uscita la luce del giorno ci ferisce gli occhi.

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