Le cattive abitudini.

Basta camminare per strada per osservare tantissimi, giovani e meno giovani, con la testa china e gli occhi puntati sullo schermo dello smartphone, intenti a leggere un messaggio, a chattare, a condividere foto incuranti di ciò che accade intorno, del traffico, delle altre persone che camminano sullo stesso marciapiede.

Anch’io, che fino a due mesi fa avevo resistito alle lusinghe del telefonino, devo farmi forza per non guardare lo schermo ogni volta che sento il suono di un messaggio in arrivo e solo per salvaguardare la mia salute mentale mi impongo di aspettare di avere un po’ di tempo libero per dare un’occhiata, ma la tentazione è comunque sempre dietro l’angolo.

A parte il rischio del doppio mento (da testa china), dell’affaticamento della vista e della sordità incipiente (da musica a palla nelle orecchie) usare lo smartphone quando si cammina per strada può essere anche pericoloso, soprattutto quando si attraversa un incrocio trafficato.

Per questo motivo in una città olandese si è deciso di modificare i semafori rendendoli visibili anche per chi non alza mai gli occhi da terra: da qualche tempo, infatti, una striscia luminosa, rossa o verde a seconda della necessità, viene proiettata sul bordo del marciapiede.

Qualcuno potrebbe obiettare che questo provvedimento asseconda una cattiva abitudine che sarebbe meglio tentare di eliminare, ma purtroppo credo che gli amministratori, con grande realismo, abbiano compreso che è meglio tentare di limitare i danni piuttosto che sperare in un improbabile cambiamento di abitudini dei cittadini.

Continuiamo così: facciamoci del male.

Milano
 

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