Sola.

Ieri ho vissuto un momento di acuta solitudine: mentre chiacchieravo come sempre, come tutti i giorni con mia madre lei mi ha tranquillamente confidato di non aver mai avuto una figlia.

Ho cercato di raccontarle, con infinita pazienza, chi sono, ma quando mi sono resa conto che le mie parole le procuravano ansia e confusione ho preferito cambiare discorso e parlare del più e del meno, della giornata trascorsa, delle ultime notizie del paese, del suo stato di salute.

Dopo essermi trattenuta come faccio sempre per un’ora o giù di lì, me ne sono andata, ma mentre percorrevo la strada verso casa una strana inquietudine mi ha stretto il cuore e mi sono trovata avviluppata in un intrico di tristezza e di stupore senza nome.

Sapevo e so che devo aspettarmi che le facoltà mentali di mia madre declinino, so benissimo che non tutti i giorni sono uguali e che per lei tenere i contatti con la realtà è spesso faticoso, ma, al di là di tutti i ragionamenti razionali che mi ripeto nella mente, il fatto di non essere riconosciuta mi ha procurato un’acuta sofferenza come un ago spuntato nel cuore.

E mi sono sentita veramente sola.

un'altra solitudine

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